LAVANDERIE INDUSTRIALI

EN ISO 15797
Abbigliamento da lavoro per lavaggio con lavanderie industriali

La normativa internazionale UNI EN ISO 15797 specifica quali devono essere le attrezzature da utilizzare e i test di prova a cui sottoporre gli indumenti da lavoro (compresi i DPI) per stabilire se possano essere idonei a lavaggio e asciugatura industriale. I test comprendono parametri come stabilità dimensionale, caratteristiche cromatiche, sgualciture, raggrinzimento delle cuciture, pilling e aspetti visivi in generale.

lavatrici industrialiPerché è importante il lavaggio industriale

È importante che tutti i capi, soprattutto quelli certificati, durante la loro manutenzione vengano lavati e asciugati nel modo corretto, per far sì che le loro caratteristiche prestazionali restino integre nel tempo.

Un indumento da lavoro e di protezione infatti, soprattutto se realizzato con tessuti trattati, ha proprietà a decadimento. Per questo motivo, sulle etichette dei capi viene specificato il numero massimo di cicli di lavaggio a cui possono essere sottoposti.

Le lavanderie industriali sono dotate di un sistema di conteggio elettronico (transponder-chips o etichette elettroniche applicate sul capo), che tiene conto dei diversi lavaggi di ogni singolo capo.

Un altro servizio importante è quello della sanificazione. Ospedali, albergatori, ristoratori, ad esempio, usufruiscono delle lavanderie industriali che garantisce loro lo standard di igiene richiesto dalla categoria di appartenenza.

Il processo di lavaggio

La normativa EN ISO 15797 include una tabella a cui far riferimento per le indicazioni di lavaggio e asciugatura:

Numero processo Classificazione Tipo di tessuto
1 – 2 Abbigliamento da lavoro bianco o con decorazioni colorate. Trattamento con acido peracetico Cotone e Poliestere/Cotone
3 – 4 Abbigliamento da lavoro bianco. Trattamento con sodio ipoclorito Cotone e Poliestere/Cotone
5 – 6 Abbigliamento da lavoro bianco o con decorazioni colorate. Trattamento con perossido di idrogeno Cotone e Poliestere/Cotone
7 – 8 Abbigliamento da lavoro colorato Cotone e Poliestere/Cotone

Questa tabella divide gli indumenti in quattro processi in base al colore, al tipo di trattamento a cui possono essere sottoposti e al tessuto:

  • La prima classificazione (1 e 2), prevede il trattamento di abiti da lavoro bianchi o con decorazioni colorate delicate. Il lavaggio avviene ad una temperatura di 75°C e come agente candeggiante viene utilizzato l’acido peracetico.
  • La seconda classificazione (3 e 4), definisce un processo adatto solo ad abiti da lavoro bianchi lavati a temperature di circa 85°C/75°C in base al carico, che vengono candeggiati con sodio ipoclorito. In fase di risciacquo viene aggiunto un prodotto riducente (sodio metabisolfito o sodio solfito ad esempio) per eliminare completamente i residui di cloro.
  • La terza classificazione (5 e 6) comprende il lavaggio di soli abiti da lavoro bianchi o con decorazioni colorate sensibili che vengono candeggiate con acqua ossigenata (perossido di idrogeno) ad una temperatura di 85°C.
  • L’ultima classificazione (7 e 8) prevede il lavaggio di soli capi da lavoro colorati trattati senza agente candeggiante ad una temperatura di circa 85°C/75°C in base al carico.

In tutte e quattro le classificazioni, il contenuto di umidità negli indumenti dopo il lavaggio, oscilla tra il 50% e il 55%, nel caso di lavaggio a pieno carico, e tra il 35% e il 40% nel caso di lavaggio a carico ridotto.

Detersivo in polvere

Detersivi ed agenti candeggianti

La normativa EN ISO 15797 pone particolare importanza sull’utilizzo dei detersivi proponendo principalmente di due tipologie: una contenente candeggianti ottici, che non possono essere utilizzati in caso di valutazione delle caratteristiche cromatiche, e una priva di candeggianti ottici.

Le caratteristiche specifiche dei detersivi sono importanti, per questo la normativa stabilisce che siano tracciabili per quanto riguarda produttore, numero di lotto, data e produzione.

Per quanto riguarda gli agenti candeggianti previsti, sono tutte sostanze ossidanti la cui composizione chimica viene specificata dalla normativa stessa: acqua ossigenata, con potere ossidante non particolarmente aggressivo, sodio ipoclorito, che ha un’azione particolarmente aggressiva sui colori e potrebbe provocare restringimenti anche molto significativi, e l’acido peracetico.

In tutte i tre i casi, l’effetto candeggiante deriva dalla liberazione, in fase di utilizzo, di ossigeno attivo (nel caso dell’acido peracetico e dell’acqua ossigenata) e di cloro attivo (nel caso del sodio ipoclorito).

Il processo di asciugatura

Per quanto riguarda l’asciugatura dei capi, sono previste due procedure:

Logo asciugatura a tamburo - esagono in un quadrato

Asciugatura a tamburo, in asciugatrice (A) con temperature non superiori a 90°C.

L’indumento è considerato asciutto quando raggiunge un’umidità relativa tra lo 0% e il 3% circa.

Asciugatura in tunnel (B) con temperatura dell’aria di 155°C.

L’indumento è considerato asciutto quando raggiunge una temperatura compresa tra 135°C e 140°C.

ESEMPI

Un esempio di etichetta per il lavaggio industriale è la seguente:

In questo caso, si tratta di un indumento bianco o con decorazioni, in Cotone. Va trattato con acido peracetico e asciugato a tamburo o in un tunnel.
In questo caso, invece, il capo, in Cotone o Cotone/Poliestere, bianco o con decorazioni colorate, può essere trattato con acido peracetico o perossido di idrogeno. L’asciugatura può avvenire solo in tunnel.